Apriamo il post con la notizia delle notizie:
A partire dall’anno accademico 2013/2014, l’importo dei contratti dei medici specializzandi è determinato a cadenza triennale e non più annuale. L’ammissione alle scuole di specializzazione avverrà sulla base di una graduatoria nazionale. La durata dei corsi verrà ridotta con un decreto ministeriale per accelerare l’ingresso degli specialisti italiani nel mondo del lavoro, in linea con le migliori pratiche diffuse a livello europeo e con le esigenze del Servizio Sanitario Nazionale, con destinazione degli eventuali risparmi all’incremento dei contratti dei medici specializzandi.
Questo è ciò che si legge nel comunicato stampa ufficiale del MIUR, pubblicato in data 7 novembre sul portale del ministero, a seguito dell'incredibile giornata di giovedì che ha visto in atto, in contemporanea, sia l'approvazione in Senato (e quindi definitivamente) del DL Carrozza, sia l'attuarsi della manifestazione in piazza Montecitorio a sostegno della richiesta di aumentare il numero di borse per la specializzazione.
Dunque finalmente un'aura di ufficialità e certezza alla notizia: nel 2014 avrà luogo il concorso nazionale di accesso alle specializzazioni.
Giovedì 7, migliaia di aspiranti specializzandi si sono ritrovati davanti a
Montecitorio per chiedere di trovare le coperture necessarie al
finanziamento di ulteriori contratti di formazione specialistica per i
laureati in medicina.
Purtroppo però, alcuni studenti hanno
strumentalizzato la manifestazione facendola sembrare una
protesta contro l’art. 21 del DL Carrozza, inerente il
Concorso Nazionale per le specializzazioni mediche. Contemporaneamente,
in aula a palazzo Madama, è stato presentato un ordine del giorno a
firma dei senatori Spilabotte, De Monte, Puppato, Scalia, Fabri,
Cirinnà, Lai, Amati, Pezzopane, Cantini, Serra, Padua, Broglia, Liuzzi,
Saggese, Pegorer, Cardinali, Valentini, Chiti, Fedeli, Vaccari, Sollo,
Cuomo, Lo Giudice, Fucksia, Stefano, Gibiino e approvato come
“raccomandazione” per il governo, riguardo i tempi attuativi dello
stesso: hanno chiesto di far partire il concorso nazionale dal
2016 in poi.
Questi fatti ci rammaricano, ma teniamo a ribadire che l’unico
fine della manifestazione, anche per noi come per gli
organizzatori SIGM e Federspecializzandi, è stato l’implementazione del
capitolo di spesa relativo alle borse. Per quanto riguarda il
decreto finalmente arrivato al Senato, una
“raccomandazione” al governo non è un atto vincolante in quanto i
Ministri possono tenerne conto o meno. La “raccomandazione” dei senatori
sopra citati, non inficia il testo della legge, ma ne
consiglia soltanto i tempi di attuazione.
Il Comitato Pro Concorso
Nazionale continuerà a vigilare sull’argomento e operare affinché la
legge diventi attuativa in tempi brevi. Invitiamo tutti i colleghi pro
concorso nazionale a mantenere alto il livello di attenzione nell’attesa
del Decreto Ministeriale che definirà le modalità ed i tempi del
prossimo concorso: non sappiamo ancora quando verrà emanato dal
ministro, ma conterrà tutti i dettagli sullo svolgimento del concorso, sulla tipologia di prove, sulla valutazione di eventuali titoli del candidato e del suo curriculum. Perciò attualmente nulla è ancora conosciuto su questo fronte.
il 7 novembre 2013 è una data importante, perché è stato compiuto un
grande passo in avanti: il Decreto Legge è stato convertito in LEGGE
della Repubblica Italiana,
il PROSSIMO CONCORSO sarà SU BASE NAZIONALE, finalmente, come chiediamo
da tempo.
“Un sistema sbagliato è sbagliato sempre, e va cambiato da
subito” è la nostra miglior risposta a chi imbastisce fatiscenti e deboli argomentazioni per tardare nell'applicazione della riforma. "sono d'accordo con il nazionale, purchè non tocchi a me"...ciò è semplicemente IGNOBILE.
Ma per quanto riguarda i "titoli" cioè pubblicazioni e l'attinenza tesi ecc ecc non era stato eliminato il famigerato decreto??? Aiutooooo
RispondiEliminaè stato ritirato l'emendamento che introduceva le pubblicazioni (quello firmato dalla Binetti), ciò fa ben sperare per il futuro, ma cmq l'ultima parola spetta al ministro, per cui attendiamo il DM.
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