È con totale sconcerto che il Comitato Pro
Concorso Nazionale ha appreso, attraverso un comunicato stampa nel pomeriggio
di ieri, le motivazioni alla base dell’emendamento 6.13, presentato dalla
Senatrice Spilabotte et al. nell’ambito del DL “milleproroghe” per rinviare
l’attuazione concorso nazionale. Non si comprende come l’On. Spilabotte possa
esprimere in un primo momento totale apprezzamento per l’operato del Ministro
Carrozza e l’introduzione di un concorso nazionale per l’accesso alle
specializzazioni mediche, salvo poi chiedere un rinvio nell’applicazione dello
stesso. Come possa affermare, giustamente, che il nuovo concorso scardinerebbe
del tutto le baronie locali che fino ad oggi agivano indisturbate, aggiungendo
però, poche righe più in basso, che i giovani medici verrebbero penalizzati
dall’immediata introduzione del nuovo regolamento. La realtà è che ad essere
penalizzati da questa riforma sarebbero solamente coloro i quali alla
sopravvivenza di tali baronie sono legati, coloro i quali trarrebbero un
personale vantaggio dal permanere di una situazione che è attualmente fondata
sul ricatto, il favoritismo, la raccomandazione. Un sistema sbagliato, che come
tale va cambiato subito. Il quadro complessivo dovrebbe peraltro essere chiaro,
essendo stata incessante ed unanime nell’ultimo anno e mezzo l’attività delle
associazioni di categoria, SIGM e Federspecializzandi, così come di
indipendenti aggregazioni quale è il Comitato Pro Concorso Nazionale, nel
richiedere una immediata e sostanziale riforma del meccanismo di accesso alle
scuole di specializzazioni mediche. Richiesta ribadita in diverse
manifestazioni in Piazza Montecitorio a Roma, oltre che in audizione informale
presso la VII Commissione della Camera dei Deputati il 26 settembre u.s. Il
Comitato ci ha messo la faccia e l’impegno, raccogliendo migliaia di firme
(autenticate) a sostegno della propria petizione, e catalizzando la rabbia e lo
sconforto che covava in tutta Italia. Non immaginiamo perciò quali possano
essere i misteriosi ed ignoti “giovani medici” che avrebbero posto in
Parlamento opposte richieste, delle quali l'On. Spilabotte si è fatta portavoce.
Anche perché, contrariamente a come lei stessa afferma concludendo il suo
intervento, noi non siamo preoccupati per la vita di “singole” persone, ma per
il futuro di tutte quelle altre, che siamo orgogliosi di rappresentare, le
quali non hanno santi in paradiso e desiderano solamente poter partecipare ad
un concorso vero, competendo ad armi pari con i loro colleghi. Accogliamo
quindi con favore il fatto che l’emendamento 6.13 sia stato giudicato
inammissibile, e confidiamo che in futuro non si voglia tentare nuovamente di
affossare una riforma che costituirebbe, nel nostro piccolo, una vera e propria
“Rivoluzione Meritocratica”.
Voi vi rendete conto che avete fatto approvare una riforma epocale, senza avere preventivamente discusso le regole del nuovo concorso. Ad oggi il SIGM sulla sua homepage chiama a raccolta i vari comitati per discutere le proposte. NON SI SANNO NEMMENO LE LINEE GENERALI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaState giocando con il futuro delle persone che a Giugno 2014 dovrebbero avere il concorso.
AD OGGI NON SI SA NULLA DI CERTO. MA CHE MERITOCRAZIA è QUESTA. QUESTA è SUPERFICIALITA' ALLO STATO PURO.
MG, stiamo lottanto e martellando per avere finalmente delucidazioni sul nuovo regolamento. Come te, anche noi e tanti altri faremo il concorso, siamo sulla stessa barca.
EliminaPurtroppo l'instabilità politica di questi ultimi tempi ha rallentato enormemente un iter che poteva essere molto più snello.
continuiamo a martellare senza perdere la calma.
FINALMENTE QUALCUNO che la pensa coerentemente......MA A NOI "ESODATI" CHI CI HA PENSATO, chi è nei reparti ci sta continuando ad andare e se non ci andasse cosa studierebbe????!!!!! Nulla perchè in 3 mesi nessuno ha dato notizia.... VERGOGNA.
RispondiEliminaNon vedo nemmeno risposte da quello che questo blog lo hanno creato...
Sono con te Federico
Sicuramente frequentare un reparto può aiutare a farsi una cultura pratica medica (nel caso il direttore lasci spazio ai frequentatori), perciò male non fà. Attenzione, la riforma non significa scoraggiare i tirocini e la frequentazione, che sono l'unico modo per imparare la medicina al letto del malato.
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